Istituto degli Studi Giuridici Superiori

Direttore scientifico: Avv.Manlio Merolla

Corte di Cassazione, n. 2113/2013: Il Giudice della separazione deve analizzare la situazione patrimoniale di entrambi i coniugi con conseguente adeguata Motivazione

Corte di Cassazione, n. 2113/2013

Quando un giudice pronuncia sentenza per dichiarare la cessazione degli effetti civili del matrimonio e pone a carico del marito l’obbligo di corrispondere alla ex moglie un assegno divorzile, si deve ritenere che la decisione sia adeguatamente motivata se il magistrato, analizzando la situazione patrimoniale di entrambi i coniugi, ha rilevato un notevole divario a vantaggio di lui.

 


Corte di Cassazione, 20 febbraio 2013 n. 4178:Modalità di valutazione nella determinazione assegno

Corte di Cassazione, 20 febbraio 2013 n. 4178

Nel caso in cui il coniuge cui non è addebitabile la separazione adduca che il suo patrimonio ed i suoi redditi non siano in grado di assicurargli il mantenimento del pregresso tenore di vita, al fine di provvedere sull’assegno il giudice deve esaminare le esigenze del richiedente accertando e tenendo conto di tutte le risorse economiche del predetto e dell’onerato. In conclusione deve procedere ad un’attendibile ricostruzione delle rispettive posizioni economiche e reddituali dei coniugi nel bilanciamento dei reciproci interessi, si da garantire il permanere del medesimo tenore di vita attraverso la corresponsione dell’assegno.

 


Corte di Cassazione, 20 febbraio 2013 n. 4847:Nella successione legittima spettano al coniuge del de cuius i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano

Corte di Cassazione, 20 febbraio 2013 n. 4847

Nella successione legittima spettano al coniuge del de cuius i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano previsti dall’articolo 540 secondo comma del codice civile; il valore capitale di tali diritti deve essere stralciato dall’asse ereditario per poi procedere alla divisione di quest’ultimo tra tutti i coeredi secondo le norme della successione legittima, non tenendo conto dell’attribuzione dei suddetti diritti secondo un meccanismo assimilabile al prelegato.

 


Corte di Cassazione, 18 novembre 2013 n. 46153 Non è punibile per appropriazione indebita il marito che prima della separazione fa sparire i mobili da casa.

Corte di Cassazione, 18 novembre 2013 n. 46153

Non è punibile per appropriazione indebita il marito che prima della separazione fa sparire i mobili da casa.

 


Corte di Cassazione, 4 ottobre 2013 n. 41486:Marito e moglie e sesso ad oltranza

Corte di Cassazione, 4 ottobre 2013 n. 41486

Deve essere confermata la condanna, senza alcuna attenuante a carico del marito che per tre anni ha obbligato la moglie a continui rapporti sessuali, più volte al giorno.

 


Corte di Cassazione, 21 ottobre 2013 n. 23709: DIRITTO TRIBUTARIO IRAP ED AVVOCATI

Corte di Cassazione, 21 ottobre 2013 n. 23709

Non paga l’Irap l’avvocato che svolge collaborazioni in diversi studi professionali non propri: la prova dell’assenza di organizzazione oltre che dal quadro RE, allegato alla dichiarazione dei redditi, può essere fornita con altri documenti inerenti l’attività (fatture con cadenza mensile rilasciate da uno studio ecc.), se rilevanti ai fini dell’esclusione del requisito dell’autonoma organizzazione.

 


Corte di Cassazione, 25 novembre 2013 n. 26278:L’ordinanza della Corte di cassazione di rinnovazione della notificazione del ricorso o l’integrazione del contraddittorio deve essere comunicata a cura della cancelleria

Corte di Cassazione, 25 novembre 2013 n. 26278

L’ordinanza con la quale la Corte di cassazione disponga, in udienza pubblica o in sede di adunanza camerale, la rinnovazione della notificazione del ricorso o l’integrazione del contraddittorio, quando sia emessa in assenza delle parti costituite, rappresentate dai rispettivi difensori, deve essere comunicata a cura della cancelleria.


Corte di Cassazione, 20 novembre 2013 n. 26058:La prova per testimoni deve essere dedotta in maniera determinata o determinabile

Corte di Cassazione, 20 novembre 2013 n. 26058

La prova per testimoni deve essere dedotta indicando in maniera determinata, o comunque determinabile, gli elementi identificativi del teste da interrogare, potendosi, tuttavia, ravvisare un pregiudizio alla difesa ed al contraddittorio soltanto allorché la designazione incompleta di tali elementi abbia provocato in concreto l’assunzione di un soggetto realmente diverso da quello previamente individuato.